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VENERDI’11 OTTOBRE IL SENTIERO DEI BRIGANTI E L’ARTE DEL VAGABONDAGGIO

CAI SENIORES VENERDI’11 OTTOBRE IL SENTIERO DEI BRIGANTI

 L’ARTE DEL VAGABONDAGGIO

Oggi il  “Vagabonding “ricorre  per descrivere periodi più o meno lunghi trascorsi lontano dal tran tran noioso ,ripetitivo , monotono e sempre uguale di tutti giorni ed  è uno stato d’animo della mente e del corpo.

Venerdì  11 Ottobre   avevamo  sulla carta un  percorso da effettuare ma non  immaginavamo minimamente cosa sarebbe successo mentre camminavamo. Ma è capitato, forse perchè eravamo tutti  ben disposti, forse perchè la mente  di ognuno , evento raro come una congiunzione di  astri,    era  predisposta  non solo a questa immersione nella natura ma, come vedremo dopo era già  errante  pronta a entrare  in uno stato d’animo nel mondo lontano sulle mulattiere del   piccolo lago di Talvacchia,  tra  paeselli   nascosti nei boschi e poggi esposti  con strade lunghe , assolate e deserte fiancheggiate da castagni  carichi di ricci con castagne pronte per essere raccolte  e di cui ne abbiamo riempito lo zaino.  E’ successo complice il  percorso che  ci ha portato nei   piccoli borghi   di una volta : Talvacchia , Cervara  e poi  San Gregorio    tra  vecchie costruzioni e piccole chiese ben conservate  in un contesto  di  bellezza e semplicità , dove  il  progetto di vita è lontano dal  fardello dei vincoli e dagli impegni di lavoro; dove  il tempo scorre leggero e lento, dove esiste ancora il valore della comunanza , della comunità , dove l’anziano ti apre la chiesa del paese per mostrarti gli affreschi , dove il padre della  bimba bellissima narratrice del borgo apre la proloco e puoi ristorarti ,qui sulla piccola piazza   l’anziano  novantenne  ti racconta la sua vita in Brasile e l’amore per  il  paese. Qui tra i due Regni   vagabondavano  i Briganti e ci sono le loro case , qui senti il profumo della loro  libertà che a quei tempi certo non mancava .  noi che eravamo partiti così solo per camminare  ci siamo ritrovati per un momento a” viaggiare” leggeri in un mondo senza monotonia .  in un  mondo periferico  da affrontare sulla traccia di quello che era  ed è una vita  semplificata.

Quello che  non sapevamo è successo perchè vagabondare da gioia     e noi siamo i  testimoni  che a volte lo si può ancora fare, ancor prima di aver iniziato  il percorso, perchè in fondo in fondo in un piccolo e  recondito angolo del nostro cervello c’è ancora un neurone  nomade nascosto  che ci  spinge  a  curiosare e a  viaggiare con la mente e con il corpo godendo della gioia del “Vadabonding “ dove le cose non programmate e inaspettate sono molto più belle delle  programmate.

Testo G.U. -Foto Giuseppina Evangelista , Giacinto Urbani