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PIETRACAMELA E FANO ADRIANO, 50 ANNI DI CAMMINO: E’ TORNATA LA “MARCIA DEI TRE PRATI”
26 e 27 luglio 2025 – Cai Scuola
In Abruzzo: escursione tra paesi, valli e monti del Gran Sasso d’Italia
Due giorni di eventi hanno celebrato una lunga storia collettiva tra natura, memoria e territorio (1975 – 2025).
L’Escursionismo educante e rigenerante.
MEMORIA IDENTITÀ UNIONE – le parole guida
Si è svolta la riedizione della manifestazione per il 50° anniversario della Marcia dei Tre Prati articolata nella presentazione del Sabato e nell’escursione di Domenica, nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Sabato 26 luglio 2025
Sabato 26 pomeriggio nella Sala Consiliare del Comune di Pietracamela con il Sindaco Antonio Villani, il presidente del GAL Carlo Matone, il Presidente del CAI Teramo Giorgio D’ Egidio e numerosi soci della Sezione abbiamo potuto rivivere un pezzo di storia del Gran Sasso Teramano.
Negli interventi di saluto sia Villani che Matone hanno sottolineato la difficoltà di lavorare in territori dalle risorse naturalistiche culturali immense ma con problemi legati allo spopolamento e alla non semplice amministrazione. Nel breve dibattito che è seguito a questi interventi raccogliamo la proposta di candidatura del Gran Sasso a sito UNESCO come patrimonio dell’Umanità riconoscendo il suo valore unico e la sua importanza per la storia e la cultura mondiale.
Da parte di tutti, considerato più che maturo lo sci da discesa con i suoi costosi impianti, è emersa la necessità di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica per un turismo consapevole e responsabile, integrato con offerte culturali e gastronomiche del territorio. Importante la riattivazione di punti informativi come la Foresteria degli Aquilotti a Prati di Tivo e il Museo dell’Alpinismo a Pietracamela.
E’ intervenuto Vincenzo Di Benedetto memoria storica e testimone della Marcia che ha avuto l’intuizione della fattibilità della Marcia dei Tre Prati, insieme a Aldo Possenti compianto presidente della Sezione Cai Teramo .Vincenzo con straordinaria lucidità ha frugato nella sua memoria riportandoci alle prime edizioni e a quella straordinaria del 2006 facendoci rivivere quei momenti e descrivendo come l’ idea si fosse sviluppata in seno all’ amore condiviso con l’ amico Aldo per la montagna e per questi territori. Vincenzo ha raccolto in pochi minuti i ricordi riportandoci alle passate edizioni maturate anche nel contesto della sua vita spesa in questi luoghi.
L’ulteriore testimonianza di Maria Possenti ci ha parlato con affetto del suo papà e di come avesse un senso innato e privilegiato per la montagna arricchendo la narrazione sulla storiografia con piccoli aneddoti sulle prime edizioni della Marcia.
Dopo la narrazione e le testimonianze di Vincenzo e Maria è stata la volta di Lina Ranalli e Filippo Di Donato.
Lina da storica del Gran Sasso e custode della memoria ci ha portato con foto antiche nei tempi che non esistono più e poi piano piano guidandoci con la parola e le immagini alle prime marce sino a quella del 2006 dedicata alla memoria di Aldo Possenti. Sicuramente immagini preziose da custodire e da rivedere anche in altri contesti.
A conclus
ione del pomeriggio le parole di Filippo Di Donato con la sua esperienza viva come organizzatore dell’edizione 2006 ha portato a riflettere sulla montagna e sui giovani, sul ruolo educativo di Cai Scuola e sulla consapevolezza di un approccio sostenibile dell’escursionismo a territori e paesi con attenzione ai servizi che ci dovrebbero essere. Inoltre ha fatto presente che Cai Teramo, Cai di Arsita, Cai Castelli e Cai Isola del G.Sasso hanno costituito una Scuola Intersezionale di Escursionismo, di cui lui è il direttore, per la formazione di chi intende approcciarsi alla montagna in maniera consapevole e con maggiore sicurezza.
Al termine sono state consegnate targhe ricordo a Vincenzo Di Benedetto e a Maria Possenti in ricordo del padre Aldo.
Domenica 26 luglio 2025
La giornata di Domenica è iniziata con il raduno dei partecipanti ai Prati di Tivo e l’inizio dell’escursione alle ore 8 circa. Presenti soci storici della Sezione e anche non soci che avevano partecipato alle prime edizioni. Gli escursionisti hanno ripetuto il lungo itinerario classico diventato tratto del Sentiero Italia che si snoda tra ambienti selvaggi e scarsamente frequentati, diventando una delle escursioni più singolari del Gran Sasso. Si percorre il maestoso versante settentrionale del Gran Sasso lungo la catena occidentale che mostra le imponenti pendici pedemontane del Corno Piccolo, Pizzo d’Intermesoli e del Monte Corvo.
Da Prati di Tivo in discesa nel bosco ceduo per Pietracamela (questi giorni piena di giovani arrampicatori in festa). Raggiunta la Valle del Rio Arno la si risale fino ad un bivio con un’edicola votiva. Si prende il sentiero a destra che scavalca con ponte il Rio Arno. Ci si dirige verso il fianco della valle che si risale fino a raggiungerne il bordo superiore. Su evidente sentiero si guadagna una radura, con ampi scorci panoramici che si percorre in piano per rientrare nel bosco fino alla Fonte Abbeveratoio. Con un itinerario vario si susseguono l’ampia radura dei Prati Cantiere, un tratto di bosco, un’altra radura per poi scendere ripidamente nella Valle Venacquaro e raggiungerne il fondo in corrispondenza della Piana Grande. 
Ci si inerpica per risalire la valle, si attraversa il Bosco Vadillo e ancora in salita, scavalcata una cresta, si sbuca sui pascoli del Fosso del Monte, dove, tra grossi massi, si trova il Rifugio del Monte con una presa d’acqua, in una conca alla base del versante nord del Monte Corvo. Si prosegue salendo sulla panoramica cresta de Le Pareti, (magnifica la vista sulla catena dei Monti della Laga, e sulla catena occidentale del Gran Sasso dal Corno Grande al sovrastante Monte Corvo). In discesa al Piano di Macchia Pretara per aggirare il Colle Abetone, uscendo dal bosco, nella zona degli impianti attraverso la grande radura di Campo dei Venti fino al piazzale di Prato Selva.
Fano Adriano
Fano Adriano chi ha accolti con le case in pietra arenaria e i segni ancora presenti dal terremoto. All’arrivo all’interno della Sala polifunzionale erano ad attenderci un duo pianoforte e violino per un breve intermezzo musicale e poi il Sindaco di Fano Adriano, Luigi Servi che con il benvenuto del paese dato da un breve ma significativo discorso sulla bellezza dell’itinerario percorso e di come la montagna possa unire e deve unire le comunità e di come sia importante per questo territorio la riapertura della strada provinciale Intermesoli Fano per favorire e dare contiguità alle due economie ai fini turistici e commerciali. Con il Cai anche la possibilità della gestione del Rifugio del Monte. Belle le sue parole sulla valenza del cammino e sui territori attraversati che sono un gioiello naturalistico augurandosi che in futuro, a ribadire le parole dal Sindaco di Pietracamela, possa esserci una migliore comunicazione e collaborazione tra gli Enti Territoriali le Istituzioni e il CAI nell’organizzazione di eventi del genere.
Contributo di ricordi e nuove idee è stato dato da Davide De Laurentis, tra gli escursionisti del 1975, già dirigente superiore del Corpo forestale dello Stato di cui è stato responsabile della tutela e della sorveglianza in tutti i Parchi Nazionali italiani.
Finalmente, e ci voleva proprio, un gustoso conviviale mentre ancora una volta scorrevano le immagini della storia della Marcia accompagnate dalle voci narranti di Lina Ranalli e Filippo Di Donato con qualcuno che riconosceva se stesso o amici accendendo storie in appendice di antichi ricordi.
TESTO: FILIPPO DI DONATO -GIACINTO URBANI
A conclusione di questa due giorni intensi che dire? ringraziamo tutti gli Amministratori in specie i Sindaci di Pietracamela Antonio Villani e di Fano Adriano Luigi Servi, Carlo Matone del GAL, tutti i partecipanti, i soci del Cai , i musicisti, Lina Ranalli e Filippo Di Donato, Maria Possenti, Davide De Laurentis ma un ringraziamento speciale va a Vincenzo Di Benedetto memoria storica che 50 anni fa iniziò a camminare su questo percorso e ancora cammina e ricorda con noi.











