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All’ inizio Caos genero’ con la Dea Caligine Erebo ….
Ma chi era Caligine .. una divinità prigenia degli antica mitologia greca scarsamente rappresentata e nominata .
Giovedi’ 20 Giugno sui monti Ernici abbiamo incontrato Caligine, non la DEA di persona , ma alitato ,spirato e testimoniato la sua cappa persistente . Con la Caligine l’atmosfera si satura di umidità e il caldosi attacca addosso creando una patina di sudore e di quelle finissime particelle di cui Caligine è ricca ( dimensione del particolato da 2.5 fino a 10µ) , sogni oasi, fontane e ruscelli con acqua fresca dove bagnarti e bicchieri trasudanti di goccioline pieni di bevande colorate. Abbiamo camminato così per un tempo lungo quale queste prime giornate dell’Estate, prima salendo nel bosco e poi su tutte le cime una dietro l’altra inanellandole con il sottile filo delle creste ammirando all’orizzonte i profili di monti lontani avvolti dalla DEA come fossero ombre cinesi. Abbiamo camminato, salendo e scendendo, con la fatica che aumentava ad ogni passo senza preseze umane solo paesi sbiaditi all’orizzonte in un mondo senza tempo, in un universo sospeso di oggi , mille , diecimila anni fa come su una pista di montagne russe prima sul Monte Ginepro, proseguendo per monte Cappello e poi giù verso monte Brecciao e di nuovo su verso Monte Passeggio, Monte Fragara e a seguire come onde monte Pratillo e Pizzo Deta.
E dopo l’ ultima cima, ecco la discesa, prima per sentiero scosceso poi per bellissime vallette con bosco ombroso e verdi prati ,infine miraggio sognato e fattosi realtà la fonte ristoratrice. Ce l’abbiamo fatta è ora di tornare a casa verso l’autostrada senza creste e senza prati verdi ma con l’ultimo spettacolo che ci ha voluto regalare Caligine il Sole bianco lattescente che tramonta all’orizzonte avvolto dal velo della DEA.
(TESTO G.U. -FOTO MARIO LUPINI ,GIACINTO URBANI, FABRIZIO SAN LORENZO)