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GIOVEDI’ 6 GIUGNO DALL ‘ABISSO ALLE CRESTE ANELLO DELLE GOLE DI CELANO
La montagna ti seduce , ti ammalia ma bisogna lasciarsi conquistare senza opporre resistenza , senza pensare alla fatica che si fa come se questa fosse il naturale tributo che si paga a un amore corrisposto ma che ha bisogno di essere alimentato con il gioiello della passione di chi la sale e la scende. Il cammino ci ha portato dal cuore della montagna all’esterno verso la luce; dalle Gole verso il sole delle Creste . dagli anfratti scivolosi bui e stretti con la testimonianza delle alte e selvagge pareti all’altezza vertiginosa delle creste che si è annunciata già all’uscita in val D ‘Arano con un respiro che sapeva di profumi di erbe selvatiche , di coloratissimi fiori e silenzi violati da campanacci lontani.
Dipoi dalla valle salita, ancora salita con il cambiare costante dei paesaggi: dai boschi che costeggiano la Valle e le alte vette che la racchiudono , sino alla Croce, punto panoramico della cima del monte Etra. Per arrivarci siamo andati piano piano, ascoltando la voce del cuore che accellerava distratta al mutare costante dei paesaggi, dai faggi e noccioli del bosco, fino alle praterie su in quota e … finita l’ascesa abbiamo camminato tra i due versanti completamente scoperti , a picco sulla piana del Fucino fino alla vetta
E dopo la salita giu’ verso il basso ,verso il vuoto che attira e attrae quasi a perdere il controllo di te stesso, tanto da pensar di poter emulare il parapendio avvistato o il grifone che volteggiava sulle nostre teste a sfruttare le correnti ascenzionali per salire ancora più in alto e atterrare poi leggeri.
Alla fine siamo tornati nelle Gole per chiudere l’anello nel cuore di queste montagne che ci hanno ospitato, un po’ stanchi, ma con una condizione di benessere dentro perchè giornate impegnative nella natura come queste ti lasciano dentro le vere e proprie esperienze durevoli capaci di arricchire la vita. (Testo G.U.-Foto di tutti)