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25/04/2023 ANELLO DELLA FORESTA DI SAN GERBONE

25.04.2023
ANELLO DELLA FORESTA DI SAN GERBONE

Secondo una stima della Fao, l’organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura, dal 1990 al 2020 sono andati perduti nel mondo oltre 420 milioni di ettari di foresta. Il dato è contenuto nel rapporto “Global forest resource assessment”, pubblicato all’inizio di quest’anno . Anton Čechov, Zio Vanja, 1899 lo aveva previsto molto più di un secolo e ciò fa: “L’uomo è dotato d’intelligenza e di forza creativa per moltiplicare ciò che gli è dato, sinora però egli non ha creato, ma distrutto. Le foreste si fanno sempre più rade, i fiumi si seccano, la selvaggina si è estinta, il clima si è guastato, e di giorno in giorno la terra diventa sempre più povera e più brutta.” Allora martedi’ 25 Aprile godiamoci,finchè possiamo, questo piccolo scampolo di natura e bassa montagna in un territorio ancora incontaminato e selvaggio in vista di panorami bellissimi e in compagnia dei nostri amici di San Martino che ci accompagneranno e ci parleranno della loro foresta e dei percorsi dei carbonai e dei briganti che si nascondevano in un labirinto di sentieri. Come non ricordare le innumerevoli gesta e la fama del tanto forte e temuta Brigante-Maggiore Piccioni al secolo Giovanni Piccioni nato nel 1798 nella zona del Montecalvo, su queste montagne quindi, che per varie vicissitudini divenne un valoroso “comandante ” volontario delle truppe papaline a difesa dello stato della chiesa che in queste zone aveva il suo confine. Come non ricordare la storica , potente famiglia ascolana dei Guiderocchi, di cui dal 1300 a quasi il 1600 questo territorio fu il “regno”, guerrafondai al soldo ora di questi ed ora di quelli. Di questa famiglia sono passati alla storia per la loro violenza priva di ogni remora e pietà, due figure violente , Astolfo e suo figlio Gian Tosto che hanno ispirato due canti nella Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. A testimonianza di tutta la storia che si è affacciata qui il castello diruto dei Guidobaldi ormai ridotto a poco più di un ammasso di macerie.
E quindi facciamo un bagno rilassante in quel che resta di un mondo perduto camminando in un labirinto di giganti, a volte secolari incontrando pini, aceri , frassini , roverelle e poi ancora i faggi e i castagni nel loro risveglio primaverile. Ammirando da lontano sulla cresta scavata nei lastroni di arenaria le curve sinuose che man mano si alzano fino a arrivare da Macera della Morte alle vette di Cima Lepri ,Pizzo di Sevo e del Gorzano che sono li immobili con in fondo laggiù il Gran Sasso; e ancora sotto di noi tutti i paesini sperduti della valle del Rio Castellano con verso nord il Monte Vettore a porta e chiusura dello sguardo .
Insomma una selva con squarci e balconate da cartolina ancora indomita, intricata e misteriosa.
E quando rilassati ,stancati, affamati e assetati saremo arrivati a San Martino troveremo una abbondante merenda preparata sulla piazzetta del paese dai nostri nuovi amici di San Martino. Costo per il ristoro 10 euro

SCHEDA TECNICA FORESTA DI SAN GERBONE (1)
LOCANDINA FORESTA DI SAN GERBONE